programma

dal 6 al 23 Maggio 2017

stefano ricci

più giù


Stefano Ricci, un disegno dalla serie "Più Giù", 2017

sabato 6 maggio, ore 18.30
inaugurazione della mostra
performance di Stefano Ricci e Ahmed Ben Nessib
presentazione dei volumi “Mia madre si chiama Loredana” e "Più giù"
conversazione di Stefano Ricci con Paola Bristot

Trieste Contemporanea propone dal 6 maggio allo Studio Tommaseo PIÙ GIÙ, una mostra-progetto che ha come protagonista l’immaginifico artista, disegnatore e grafico italiano Stefano Ricci.
La nuovissima proposta espositiva di questo autore, che il pubblico triestino ha già avuto occasione di conoscere qualche anno fa nell’ambito delle iniziative progettate per Trieste Contemporanea da VivaComix, inizierà a Trieste con una performance artistico-musicale e la presentazione di due opere editoriali e si svolgerà, nel periodo di mostra, tra due incredibili serie di disegni, una recentissima, “Mia madre si chiama Loredana”, e una del tutto inedita, PIÙ GIÙ.

Le illustrazioni e i testi nati da queste due ingenti produzioni di disegni saranno i veri protagonisti della mostra triestina, in un’originale rappresentazione della quotidianità attraverso il confronto tra arti visive e racconto.
Due ritratti della madre, uno realizzato dallo zio Callisto e l’altro da Ricci stesso danno il via alla narrazione a due tempi del racconto artistico in immagini e prosa “Mia madre si chiama Loredana”.
Una storia di quotidianità che racconta la visita della madre nella casa dove Stefano vive, in Germania: le tavole con le immagini si alternano ai capitoli, in una concatenazione non ordinata che collega ricordi e sensazioni. I personaggi si muovono liberamente tra due temporalità, l’Italia del passato e la Germania di oggi. Comuni a questi due mondi sono le immagini di animali e paesaggi naturali che scandiscono, con il loro fiabesco apparire e scomparire, il ritmo evanescente della narrazione.
Questi disegni sono raccolti in uno splendido libro, edito lo scorso settembre da Quodlibet, che verrà proposto nella mostra triestina.

I disegni della serie "Più giù" sono una narrazione continua che crea sempre nuove relazioni tra personaggi, ricordi e destino. Stefano Ricci indaga infatti il loro “farsi segno” sotto una nuova luce, nell’idea di pensarli come come base di uno spettacolo – opera prima teatrale dell’artista – che debutterà in giugno nell’ambito della Triennale con il Teatro dell'Arte di Milano. Essi sono ora anche il contenuto di un nuovo libro, in questo momento alle stampe per Danilo Montanari Editore. Il volume verrà presentato in anteprima a Trieste.

La performance prevista per l’apertura della mostra è una azione molto semplice, scarna, una sorta di pre-presentazione dello spettacolo, nella quale Stefano Ricci disegna sui libri ad un piccolo tavolino e chiama accanto a sé, alla batteria, il giovane musicista tunisino Ahmed Ben Nessib: “Ahmed suona la batteria straordinariamente, ma senza bacchette: con le mani… è un talento che ho conosciuto come studente iscritto al mio corso in Francia, perché è anche un bravissimo disegnatore”, ci dice Ricci stesso.

Una conversazione tra Stefano Ricci e Paola Bristot, una delle maggiori esperte italiane di fumetto e animazione, docente all’Accademia di Venezia, concluderà l’incontro di apertura, commentando anche le due opere editoriali.

Stefano Ricci, nato nel 1966 a Bologna, vive ad Amburgo e Quilow. Dal 1986 collabora come disegnatore con la stampa periodica e l’editoria in Italia e all’estero. Si occupa prevalentemente di fumetto e film d’animazione e si dedica a progetti di ricerca che spaziano nei campi del cinema, della danza e del teatro. Firma progetti di immagine coordinata e di collane editoriali e dal 2003 al 2010 è stato direttore artistico di “Bianco e nero” rivista del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Insegna disegno al D.A.M.S. Gorizia, all’Università delle Arti Applicate di Amburgo e all’École Européenne supérieure de l’image di Angouleme. Dirige, con Anke Feuchtenberger, la casa editrice Mami Verlag.

La mostra si inaugura sabato 6 maggio alle ore 18.30 allo Studio Tommaseo di Trieste (via del Monte 2/1) e resterà aperta fino al 23 maggio, visitabile dal martedì al sabato, dalle 17 alle 20.