Trieste Contemporanea dicembre 2002 n.10/11
 
Le edizioni veneziane di 'Aperto Vetro'
Trasparenze Internazionali

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di Attilia Dorigato

“Fragile!”, l’iniziativa di “Trieste contemporanea” che ha indetto per questa edizione un concorso per l’applicazione del design al vetro soffiato, rivolto agli artisti dei Paesi dell’In.C.E., si inserisce a pieno titolo nel clima di grande interesse che in tutto il mondo fa convergere l’attenzione di artisti, collezionisti e mercanti sull’arte del vetro e, in particolare, sull’attività, quanto mai viva, che continua ad animare l’isola del vetro soffiato per eccellenza, Murano, dove le opere selezionate di “Fragile!” sono state eseguite.
L’evento triestino si collega direttamente alle esposizioni che Venezia ha dedicato al vetro contemporaneo negli anni trascorsi, a cominciare dalla prima edizione dle 1996, Venezia Aperto Vetro 1996, a cui hanno fatto seguito quelle del 1998 e del 2000, mentre la prossima avrà luogo nella città lagunare nel 2003.
Nel 1996 l’esposizione veneziana ha voluto essere una ricognizione di grande apertura su quanto gli artisti del vetro andavano creando nel mondo intero, sia sul versante del vetro soffiato sia su quello del vetro fuso.La presenza di artisti americani, australiani e giapponesi oltre che, ovviamente, agli europei è stata la conferma di come oggi il vetro sia un materiale quanto mai diffuso per creazioni artistiche che non hanno nulla a che fare con l’artigianato in senso stretto del termine.
Nel 1998 “Aperto Vetro” è stata dedicata esclusivamente al vetro soffiato e lavorato a mano volante secondo la tradizione muranese. Gli esiti sono stati sorprendenti perché, una volta di più, si è imposta con estrema chiarezza la diffusione capillare nel mondo della tradizionale lavorazione dell’isola veneziana, capace di rinnovarsi con continui apporti creativi.
Nel 2000 il tema conduttore di “Aperto Vetro” è stato il “vetro progettato” che ha focalizzato l’attenzione sull’apporto che architetti e designers hanno dato alla realizzazione di oggetti di uso quotidiano, prodotti quindi in serie, nel corso del XX secolo. La presenza degli oggetti più diversi, dal bicchiere alla lampada, dal piatto al vaso all’elemento decorativo, sia in vetro soffiato sia in vetro industriale, ha dimostrato quanto sia ampio nella nostra vita quotidiana, anche a livello inconsapevole, l’uso che di questo materiale facciamo.
Il tema della prossima “Aperto Vetro” non è ancora definito nei dettagli, ma certamente quello che emergerà dalla rassegna sarà l’attrazione che il vetro continua ad esercitare su una schiera sempre più ampia di artisti.


Attilia Dorigato
 
 

 

 
 
 
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