Unfolding Desire
inaugurazione alle ore 18.30

Trieste Contemporanea presenta Unfolding Desire, in mostra da venerdì 30 maggio alle ore 18:30 allo Studio Tommaseo (via del Monte 2/1, Trieste) curato da Francesca Lazzarini ed Elham Puriya Mehr. Il progetto è promosso da AiR Trieste in partnership con La Collina Cooperativa Sociale, Trieste Contemporanea e Griffin Art Projects e si concentra sul Parco di San Giovanni, luogo simbolo della rivoluzione psichiatrica avviata da Franco Basaglia.
Unfolding Desire è un progetto di ricerca che nasce dall’incontro tra pratiche artistiche, teoria dell’archivio, memoria ed esperienze condivise a partire dal materiale dell’ex Ospedale Psichiatrico di Trieste conservato dal centro di documentazione Oltre il Giardino e sviluppandosi in workshop, residenze artistiche, performance, eventi conviviali ed espositivi: attraverso le opere prodotte dalle artiste Ofri Cnaani ed Evann Siebens esplora il Parco di San Giovanni non solo come custode della memoria, ma come luogo vivo, affettivo e sensoriale dove desideri sopiti possono essere riattivati e trasformati in pratiche collettive di cura, produzione di conoscenza e resistenza.
Attraverso le opere di Ofri Cnaani ed Evann Siebens, realizzate grazie a una collaborazione con operatori sanitari e utenti membri della trasmissione Escuchame di Radio Fragola e del Collettivo Marte, Unfolding Desire esplora il Parco di San Giovanni non solo come custode della memoria, ma come luogo vivo, affettivo e sensoriale dove desideri sopiti possono essere riattivati e trasformati in pratiche collettive di cura, produzione di conoscenza e resistenza. A partire dal prezioso materiale conservato presso Oltre il Giardino, il Centro di Documentazione (CDD) dell’ex Ospedale Psichiatrico, il progetto si interroga sulla possibilità di immaginare “altri futuri” a partire da un passato segnato dalla lotta per la deistituzionalizzazione e l’emancipazione.
Ofri Cnaani è un’artista e ricercatrice che si occupa di performance e media. Crea opere d’arte e scrive di dati e colonialità nelle istituzioni culturali, di conoscenza somatica nell’era della spazialità in rete e di performance come modello per lo sviluppo di tecnologie critiche. Cnaani è visiting scholar presso l’Institute of Visual Culture della TU Wien, Austria, e research fellow presso l’Amsterdam School for Cultural Analysis (ASCA) dell’Università di Amsterdam. I suoi lavori sono stati presentati alla Tate Britain, Regno Unito; alla Biennale di Architettura di Venezia; al Metropolitan Museum of Art, New York; al PS1/MoMA, New York; all’Inhotim Institute, Brasile; al Museo di Arte Contemporanea (MAC), Cile; all’Israel Museum; al Tel Aviv Museum of Art; all’Amos Rex Museum, Helsinki; al Kiasma Museum, Helsinki; al BMW Guggenheim Lab, New York; al Fisher Museum of Art, Los Angeles; al Twister, rete musei Lombardia per l’arte contemporanea, Italia; alla Biennale di Mosca; a The Kitchen, New York; al Bronx Museum of the Arts, New York; alla Kunsthalle Wien, tra gli altri. Dal 2021, Cnaani ha co-organizzato Choreographic Devices, un simposio di tre giorni all’ICA di Londra.
Escuchame è un programma radiofonico prodotto dalla Inglobante Universale (ditta leader nella produzione di matrici simboliche) e va in onda dall’estate del 2000, tutti i venerdì alle 17:35 sulle frequenze di Radio Fragola, grazie a La Collina. Ideato e condotto dal Titolare Ignoto (ex Anuro Gauna – Guillermo Giampietro) e Margherita Antivulgaris (Lara Baracetti) è il risultato dell’incontro tra saperi, follia e voci nell’etere sconfinato. Sogni, poesia, scienza e politica si alternano nei flussi discorsivi di un curioso gruppo di liberi pensatori: l’artista dell’immaginario Diego Porporati, il filosofo e imprenditore di se stesso Raffaello Ciprio (Giovanni Paronuzzi), l’attore e uomo pianta (Pavel Berdon), il Matematico Ferdinando, l’opinionista Imperatore Massimo, l’esperto di cosmo, materia ed elettricità Mr. Frank (Franco Tonut), l’esperto musicale Intercamalemelont (Samuel Codarin), il meteorologo Alessandro Parentin, e nel corso degli anni molti altri. In Escuchame le voci si intrecciano in nuclei fumanti di materia sonora, dove i significati si svincolano dagli oggetti nella folle certezza dell’eloquenza, senza raggiungere la propria finalità.
Francesca Lazzarini è curatrice di arti visive e ricercatrice. È attualmente dottoranda in Curatorial Knowledge/Advanced Practices presso il Department of Visual Cultures della Goldsmiths University di Londra. La sua ricerca guarda alla post-fotografia come spazio aperto e dinamico in cui articolare nuovi modi di relazione con e attraverso le immagini. Ha lavorato per Fondazione Fotografia Modena e la Scuola di Alta Formazione dalla loro nascita fino al 2013. In seguito ha intrapreso un percorso freelance, curando mostre e progetti in collaborazione con organizzazioni private, pubbliche e indipendenti tra cui: SixtyEight Art Institute, Copenhagen; FMAV, Modena; Kunsthaus, Graz; Škuc Gallery, Ljubljana; IC-CD, Roma; Galleria Kortil, Rijeka; NABA, Milano; Fondazione Francesco Fabbri, Treviso; SpazioGamma, Milano; BACO, Bergamo. La sua pratica curatoriale privilegia progetti a lungo termine, basati su ricerca, collaborazione e sperimentazione. Tra questi: POIUYT (2017 – ), Neuro-Revolution (2019-2020), Talking (about) Images (2018-2019), Stories from the Edges (2015-2016). Dirige il programma di residenze AiR Trieste, da lei fondato nel 2016.
Collettivo Marte, composto da operatori, artisti e frequentatori del Parco di San Giovanni, porta avanti il lavoro avviato nei decenni precedenti dal Laboratorio P. Nato nel 1983, ai tempi dello smantellamento dell’ospedale psichiatrico di Trieste, dal desiderio e la collaborazione tra artisti, personale sanitario e utenti attorno al Padiglione P, l’omonimo Laboratorio è stato punto di incontro tra l’arte arte e la cultura e le lotte per la salute mentale e i diritti. Sulla scia di questa esperienza, il Collettivo Marte si offre quale luogo comunitario di produzione, crescita, accoglienza, e divertimento aperto alla città, sviluppando progetti, mostre e pratiche creative per superare stigmi e pregiudizi e aprire nuovi orizzonti, culturali, formativi e produttivi.
Elham Puriya Mehr è un’artista, curatrice e studiosa che vive a Vancouver, nella Columbia Britannica. Ha conseguito una laurea triennale e una magistrale presso la Tehran University of Art, un dottorato di ricerca in ricerca artistica presso l’Alzahra University e una borsa di ricerca post-dottorato in Advanced Practice presso la Goldsmiths University di London. La sua ricerca esplora le potenzialità degli spazi sociali in forme alternative di apprendimento e creazione di conoscenza che si generano attraverso le possibilità offerte dagli eventi. Negli ultimi diciotto anni, Puriya Mehr ha lavorato a livello internazionale come educatrice, curatrice e scrittrice, tenendo conferenze, simposi e dibattiti pubblici in un’ampia gamma di contesti globali. Tra le sue attività curatoriali, ha tenuto una conferenza al Museo Nazionale dell’Iran (Teheran, 2025), è stata direttrice artistica del simposio internazionale Contact Zone (Teheran, 2024), ha guidato il team curatoriale di Live Assembly: Repair and Care (Live Biennale, Vancouver, 2021), ha co-curato la mostra Beyond History presso Framer Framed, Amsterdam (2015), ha curato il progetto Club 29 presso Ag Experiment (Teheran, 2018) e curato The Fourth Annual Sanandaj (Kurdistan, Iran, 2013). Il suo attuale progetto di ricerca, The Third Space: The Affective Atmosphere of Coffeehouses, è stato presentato a livello internazionale a Londra, Teheran, Vancouver, Trieste, Amsterdam, Istanbul e Derry. Puriya Mehr è anche co-direttrice di Empty Space Studio, una piattaforma nomade no-profit con sede a Teheran, Londra e Vancouver.
Evann Siebens realizza performance, fotografie e media attraverso il movimento. La sua pratica lens-based è tesa a negoziare il corpo umano come luogo d’archivio e la politica dello sguardo femminile. Ha danzato con il National Ballet of Canada, il Bonn Ballett, Kunst-Stoff e Danzaisa prima di studiare produzione cinematografica alla New York University. Ha lavorato come direttrice della fotografia per la danza a New York per molti anni e ha fotografato ballerini come Mikhail Baryshnikov, Bill T. Jones e Lucinda Childs. Tra le mostre recenti: Cloud Seven (Bruxelles, 2024), PET Projects (Atene, 2022), Vancouver Art Gallery Offsite (Vancouver, 2021), MACBA (Barcellona, 2021), Kunstinstituut Melly (Rotterdam, 2020), Pushkin State Museum of Fine Arts (Mosca, 2020) e Belkin Gallery (Vancouver, 2019). Il lavoro documentaristico di Siebens è stato precedentemente proiettato al Museum of Modern Art di New York e trasmesso dalla PBS. La sua opera tratta da A Performance Affair, realizzata a Bruxelles, è apparsa sulla prima pagina dell’International New York Times nel 2019. Presto pubblicherà il progetto editoriale Pedestrian Protest, edito dalla Vancouver Art Gallery nel 2025. Rappresentata da Wil Aballe, attualmente risiede a Vancouver, in Canada, nei territori ancestrali e non ceduti del popolo Coast Salish: Musqueam, Squamish e Tsleil-Waututh.
Biografie dei performer:
Samuel Codarin, alias Intercamalemelont, è un artista sonoro, musicista polistrumentista e ricercatore indipendente del suono, attivo tra pratiche sperimentali, spiritualità e produzione multimediale. La sua traiettoria inizia all’interno di diverse formazioni musicali e collettivi, per poi evolversi in un percorso autonomo con il progetto Intercamalemelont, una one-man-band in costante mutazione, in cui la musica elettronica e la strumentazione acustica si incontrano per generare ambienti sonori ibridi, stratificati e sensoriali. Il suo interesse per la materia sonora come veicolo di trasformazione lo conduce allo studio del Nada Yoga, della musicoterapia e del canto armonico con Riccardo Misto (allievo del maestro Vemu Mukunda), e all’approfondimento del canto armonico con il pioniere David Hykes con cui prosegue tuttora un percorso di formazione. Il suono diventa così per lui pratica meditativa, spazio rituale e strumento di ascolto profondo. È stato autore del programma Mek Des Kom su Radio Fragola e collabora con il format Escuchame dell’Inglobante Universale – sia nella sua versione radiofonica che nelle sue declinazioni cinematografiche curate da Guillermo Giampietro – in cui la sua ricerca sonora incontra narrazione, territorio e immaginario audiovisivo. È Membro del M.A.V. (movimento per l’arte vaporizzata). Il suo lavoro si muove in un campo aperto tra arte, suono e meditazione, in una costante tensione verso l’invisibile e il vibrante.
Pavel Berdon è un artista residente a Trieste, in Italia. Appartenente alla minoranza slovena, è attivo da molti anni nel campo del teatro e del cinema. Le sue opere video, come Iliad Ghosts, Prince of Persia Classic e Magnifier TV, sono state presentate nel contesto della Biennale di Venezia. Berdon è membro del Collettivo Marte e co-conduttore di Escuchame, un programma radiofonico su Radio Fragola con Guillermo Giampietro e Lara Baracetti. Recentemente, attraverso Escuchame, ha coprodotto un film che è stato proiettato al Kino Otok Festival, così come a Buenos Aires e Rosario, nel contesto del movimento di deistituzionalizzazione argentino. Nel 2023, Berdon ha realizzato Communism Robotic, una visione di Guillermo Giampietro, che è stata rappresentata all’Accademia di Belle Arti di Zagabria e in Ungheria durante il periodo del regime di Orbán. La performance è stata dedicata a Ilaria Salis.
venerdì 30 maggio
ore 18.30: Unfolding Desire, inaugurazione della mostra di Ofri Cnaani ed Evann Siebens
ore 19.00: Performing the Unpredictable, performance di Evann Siebens, con la collaborazione di Samuel Codarin e Pavel Berdon
giovedì 5 giugno
ore 18.30: visita guidata alla mostra con le curatrici Francesca Lazzarini ed Elham Puriya Mehr e l’intervento online dell’artista Ofri Cnaani