notizie

29 agosto 2020

both ways: ungheria

foto Marino Ierman, courtesy Trieste Contemporanea

Link alla mostra virtuale: http://bit.ly/bothwaystrieste

Artisti
Imre Lepsényi, László L. Révész, KristoFlab – Kristóf Szabó, Kálmán Tarr e Ottó Szabó, Zoltán Vadászi, Gyula Várnai, Tamás Waliczky

Direttore di progetto: Julia Fabényi / Curatrice: Anna Bálványos

La selezione video ungherese offre una breve panoramica della storia, della relazione e dell’interazione tra le scienze e l’arte contemporanea in Ungheria.
All’inizio di questa storia, la fantascienza era l’argomento principale affrontato dagli artisti.
László L. Révész ritorna a questo periodo iniziale e il suo video Transfer è basato sull’idea che il movimento della Terra può essere usato nel trasporto: Lione e Szekszárd, una città di una regione vinicola dell’Ungheria, si trovano alla stessa latitudine, così, secondo quest’idea, si può organizzare facilmente il trasporto del vino verso Lione. Gyula Várnai in LEM riprende un’intervista con il famoso scrittore polacco degli anni Settanta Stanisław Lem, che coniugò la fantascienza ad una profonda riflessione esistenziale e filosofica.
Anche Tamás Waliczky si interroga sul passato e sulla nascita della fotografia: si domanda se siano possibili nuovi modi per per catturare le immagini, oltre a quelli ancora in uso e se noi, nel nostro processo di apprendimento, cambieremo il nostro modo di vedere. Gli artisti sensibili utilizzano spesso le scoperte della scienza per fare luce su questioni politiche da prospettive insolite per la scienza: Imre Lepsényi misura il consumo energetico della cottura di varie zuppe, sollevando la questione di come conciliare le tradizioni con il risparmio energetico. Oppure utilizzano “impropriamente” strumenti scientifici, come i dispositivi medico-diagnostici, che consentono a Zoltán Vadászi di rendere visibile l’aria. Poiché molte nuove tecnologie sono ora facilmente accessibili, c’è sempre più spazio per l’interattività: negli spazi di Kristóf Szabó gli spettatori controllano con i propri movimenti le immagini che vengono visualizzate. Il risultato più entusiasmante dell’interazione tra arte e scienza si verifica quando i due tipi di pensiero sviluppano insieme nuovi oggetti e strumenti come una nuova qualità derivante da quella collaborazione. Quindi, una collaborazione interdisciplinare guidata da Kálmán Tarr, con Ottó Szabó disegnatore e scultore di marionette, riguarda lo sviluppo di un macchinario controllato con il movimento della testa per muovere i marionette che aiuta lo sviluppo dei bambini disabili. (Anna Bálványos)

Leggi di più: https://www.triestecontemporanea.it/event/both-ways/