programma

dal 21 Ottobre al 16 Novembre 2022

premio paolo cardazzo.
silvia hell e giulia iacolutti

la mostra delle vincitrici ex aequo della prima edizione del premio cardazzo 2021

La prima foto è di Giulia Iacolutti ed è tratta dalla serie "Uno studio visivo sugli ormoni dell’amore", 2020, (courtesy l’artista). La seconda immagine rappresenta l

Giulia Iacolutti, fotografia dalla serie Uno studio visivo sugli ormoni dell’amore, 2020, 60 x 50 cm (courtesy l’artista)
Silvia Hell, Tesi, antitesi, sintesi, 2013, ottone, alluminio, ferro, 22 x 12 x 4 cm (courtesy l’artista)

Inaugura allo Studio Tommaseo, venerdì 21 ottobre ore 18.30 la mostra di Silvia Hell e Giulia Iacolutti, vincitrici ex aequo della prima edizione del Premio Cardazzo 2021. La mostra, curata da Gabriella Cardazzo, presenta i due progetti che si sono aggiudicati il premio.
Il premio e la mostra sono organizzati da Artspace (Venezia) in collaborazione con Trieste Contemporanea.
La mostra resterà aperta fino al 16 novembre (orario di visita martedì-venerdì, 17–20).
Il Premio Cardazzo, istituito da Gabriella Cardazzo in ricordo del fratello, è un premio per la produzione di un opera inedita riservato ad artisti di età inferiore ai 40 anni ed è stato pensato in continuità con le scelte curatoriali che Paolo Cardazzo preferì per la conduzione della Galleria del Cavallino di Venezia.  Leggi qui sul concorso, sui vincitori e sulla cerimonia di premiazione.

Il progetto di Silvia Hell consiste in una scultura in alluminio e ottone da installare a parete che si intitola: Non c’è opera d’arte che non faccia appello a un popolo che non esiste ancora. L’opera è parte di una serie di sculture nominata Volumes, dove la parola “volume” va intesa nei diversi significati che ha: lo spazio occupato da un corpo, l’intensità del suono, un libro… Con Volumes l’artista intende creare un rapporto tra scultura e linguaggio verbale, tra testo scritto ed espressione orale, traducendo, attraverso la resa oggettuale e visiva, un pensiero. Il processo di formalizzazione per ogni opera è definito dal titolo: una citazione di un autore di un testo letterario, filosofico o scientifico o una nota presa durante una conferenza. Le citazioni e annotazioni prese dall’artista nel corso del tempo, prendono corpo, divenendo sculture, in momenti specifici.

Invece Dopamina, il progetto di Giulia Iacolutti, è una ricerca artistica sui neurotrasmettitori presenti nei circuiti nervosi che determinano i movimenti e la sfera emotiva e che sono popolarmente associati agli ormoni del piacere, della ricompensa, dell’innamoramento e della maternità. Tra i disturbi legati al malfunzionamento della dopamina, troviamo il Parkinson. Prendendo ispirazione dalla fotografia e dal cinema scientifico di fine ‘800 e inizio ‘900, il progetto è uno studio poetico sulla gestualità del sentimento e del piacere che prevede la collaborazione di scienziati e specialisti del settore. Durante alcune lezioni di tango-terapia, l’autrice ha ballato con le partecipanti e i partecipanti, guidandoli in un tango solitario e fotografandoli in alcune pose senza l’altra metà dell’abbraccio: la solitudine è metafora di un piacere mancante.

Silvia Hell (1983) svolge una ricerca sui modi della formalizzazione della realtà adottando una lettura del metodo e dei modelli di pensiero per arrivare alla costruzione di una oggettività tridimensionale. Ha partecipato a diverse mostre, residenze ed eventi. Il suo lavoro è stato esposto in musei nazionali ed internazionali tra cui: nel 2017 al Kunstverein München, Monaco, nel 2018 alla A+B Contemporary Art, Brescia e al Deutsche Bank Frieze London and Frieze Masters, Londra. Nel 2019 al Museion, Bolzano e al FuturDome, Milano. Nel 2020 alla Triennale di Milano e al Kunstraum München, Monaco. Ha partecipato alla Prima Edizione 2022 del Premio Piero Siena Preis, Bolzano con la scultura Voci di Corridoio. Nel 2022 ha esposto inoltre anche al Centro Trevi – Trevilab, Bolzano, al MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Roma, a Dolomiti Contemporanee, Spazio di Casso al Vajont, alla Gelateria Sogni di Ghiaccio, Bologna, alla Galleria Civica di Bressanone e alla Galleria Milano, Milano.

Giulia Iacolutti (1985) artista visiva, si dedica a progetti di arte relazionale relativi all’identità e alle tematiche di genere, utilizzando oltre alla fotografia, differenti linguaggi e supporti. Il suo lavoro è stato esposto e pubblicato a livello internazionale ed è conservato in collezioni private e pubbliche tra cui: MUFOCO, Milano; CRAF, Pordenone; Archivio Fotografico Lucchese, Lucca e Collezione Donata Pizzi, Soliera. Nel 2018 è nominata al Foam Paul Huf Award. Nel 2020 con Inscape vince il bando Refocus del MIBACT, realizzato in collaborazione con il MUFOCO – Museo di Fotografia Contemporanea ed esibito alla Triennale di Milano nel 2021.
Nel 2019 esce il suo primo libro Casa Azul pubblicato da The(M) édition in Francia e studiofaganel editore in Italia, che è stato insignito del Premio Marco Bastianelli come Miglior Libro d’Artista nel 2020. Sempre nel 2020 Riceve la menzione d’onore al Photobook Maribor Award. Il progetto Casa Azul è stato esposto nel 2021-2022 nella Project Room del PAC, Milano e recentemente presso il Kunst Art Merano Arte, Merano. Nel 2022 ha vinto il bando “Italia Inclusiva” indetto dal Ministero degli Esteri.