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13 febbraio 2016

inaugurazione della mostra 4

à la frontière…!


photo Grzegorz Dąbrowski, courtesy Trieste Contemporanea

Giovedì 18 febbraio 2016

Leon Tarasewicz, uno degli artisti contemporanei più interessanti della Polonia presenterà a Trieste il suo progetto per “À la frontière…! Old and new borders in Europe” dal 18 al 28 febbraio 2016. Sarà il quarto appuntamento creato da Trieste Contemporanea all’interno di una densa rassegna che esplora i confini nord orientali d’Europa, iniziata allo Studio Tommaseo in gennaio.

Tarasewicz proporrà un’installazione site specific per lo spazio espositivo triestino in cui volumi geometrici di luce e colori si compongono e fondono le loro reciproche proprietà.
Lo studio della luce e dei colori è da sempre alla base della ricerca artistica di questo autore, affascinato dal mistero naturale che essi rappresentano. Nonostante la continua evoluzione della materia e della sua tecnologia – che ci ha portato dalle luci elettriche a quelle dei dispositivi elettronici – soprattutto la luce verrà indagata nel lavoro triestino di Tarasewicz. L’artista stesso lo introduce dicendo che nella coscienza dell’essere umano la luce racchiusa nei margini di un dipinto svolge un ruolo simile a quello che una volta veniva attribuito a un'icona dipinta. Può cioè indurre alla percezione di immagini del sacro che sono simili in tutte le religioni e per Tarasewicz questa sensazione condivisa è sempre più importante nei territori di confine in continuo
cambiamento.

Leon Tarasewicz  è nato nel 1957 a Waliły, parte orientale della Polonia, al confine della Bielorussia. Portavoce della minoranza bielorussa della Polonia orientale, ha sostenuto iniziative per valorizzare la cultura bielorussa. Nel 1999 non ha accettato il Premio per l’Arte del presidente di Białystok in segno di protesta contro le politiche delle autorità locali, che, a suo parere, alimentavano il conflitto tra le comunità polacche e bielorusse.

Come è consuetudine del programma proposto da Trieste Contemporanea, in concomitanza con l’inaugurazione della mostra (giovedì 18 febbraio, alle 18.30, in via del Monte 2/1) verranno proposti una serie di approfondimenti sul lavoro di Tarasewicz e un concerto di chiusura.

L’artista polacco dialogherà con la curatrice Gabriella Cardazzo (a partire dalle ore 18) e verrà proiettato il film TARASEWICZ. An introduction to the world of the Bielorussian artist Leon Tarasewicz, diretto nel 1991 da quest’ultima in collaborazione con Duncan Ward per la Filmakers Production di Londra. Girato interamente a Gródek, questo lavoro cinematografico esplora la relazione tra l’opera di questo artista e il mistero del paesaggio al confine polacco-bielorusso.

Elettrizzante, infine, sarà la chiusura della serata, nella quale la cantautrice, cantante e polistrumentista polacca Karolina Cicha offrirà una performance musicale rock-folk alternativa  influenzata della multiculturalità della Polonia e dal suo patrimonio di canzoni popolari in diverse lingue, restituite in concerto con una tecnica vocale unica da lei stessa messa a punto.

La mostra allo Studio Tommaseo sarà visitabile fino al 28 febbraio da lunedì a sabato, dalle 17 alle 20.