programma

dal 26 al 28 Maggio 2016

art.mov

tre serate / tre film

Studio Tommaseo, via del Monte 2/1
dalle 19.00 alle 20.30

a cura di Ruggero Calich e Virginia Dordei

realizzato da Trieste Contemporanea
in collaborazione con Studio Tommaseo
con la partecipazione di Jean-Paul Fargier, Claudius Films e Bolombolo Atelier

Trieste Contemporanea propone, per la seconda edizione di Art.mov, tre appuntamenti con i documentari d’arte. Il primo film sarà proiettato giovedì 26 maggio, allo Studio Tommaseo, per continuare poi fino a sabato 28 maggio. A precedere la prima proiezione, una breve introduzione del critico cinematografico e giornalista Ruggero Calich.

I tre documentari presenti all’edizione di quest’anno di Art.mov si caratterizzano per una grande diversità di temi. Il primo film, che sarà proiettato giovedì 26 maggio alle ore 19.00, è Bill Viola, Expérience de l’Infini di Jean-Paul Fargier, il più classico delle tre opere presenti nel programma, racconta l’arte di Bill Viola, video artista di spicco nella scena contemporanea. Il regista Fargier è anche produttore televisivo, autore, giornalista, critico d’arte e critico di cinema francese. Vive e lavora a Parigi, dove insegna cinema all’università di Parigi.
Venerdì 27 maggio, sempre alle ore 19.00, verrà proiettato Four years of night di Itamar Alcalay. Il film, con il contenuto più scontroso tra i tre, ci rende testimoni di una realtà ai margini della società. Le fotografie di Esaias Baitel, figlio di un sopravvissuto ad Auschwitz, ci raccontano i quattro anni trascorsi da infiltrato con una gang neo nazista tra il 1977 e il 1981. Con questo film il regista Alcalay accompagna il fotografo dopo più di trent’anni nel ricordo di quegli anni bui. Alcalay ha vissuto e lavorato a Tel Aviv, Berlino e New York. Le sue opere sono state proiettate in vari festival nel mondo e ha vinto numerosi premi.
La serata conclusiva, sabato 28 maggio alle ore 19.00, ospiterà il film #artoffline di Manuel Correa, documentario che indaga l’evoluzione che sta avvenendo nel modo in cui viviamo oggi l’esperienza artistica. La tecnologia digitale, accusata di allontanarci da una fruizione più intima dell’arte, viene rivalutata come un punto di partenza per nuovi linguaggi artistici. Manuel Correa, video artista colombiano è membro fondatore del collettivo artistico Atelier Bolombolo. I suoi lavori sono stati esposti in più paesi del mondo e nel 2015 è stato invitato alla Biennale di Venezia nell’ambito di un progetto di e-flux.


entrata libera
proiezioni in lingua inglese
 

PROGRAMMA


Bill Viola e Kira Perov mentre filmano 'Inverted Birth' con Norman Scott
courtesy of Jean-Paul Fargier

Giovedì 26 maggio 2016
19.00 – Introduzione di Ruggero Calich
19.15 – Bill Viola, Expérience de l’Infini, 2013, Jean-Paul Fargier, Francia, 52’.
Pioniere della video arte, Bill Viola non ha mai smesso di ridefinire i confini della realtà e i limiti della nostra percezione. Vita, morte, trascendenza, tempo, spazio – queste sono le domande che ha deciso di sollevare attraverso un medium che continua a reinventarsi. Questo film ci permette di capire il viaggio spirituale, la ricerca artistica e la sperimentazione tecnologica di un artista che è stato definito “scultore del tempo”. Intervistato dal regista Jean-Paul Fargier nel suo Studio di Los Angeles, insieme alla compagna e collaboratrice Kira Perov. Le loro parole si intrecciano con quelle di sette grandi esperti del lavoro di Bill Viola: Raymond Bellour, Nadeije Dagen, Anne-Marie Dugeut, Alain Fleischer, Jean de Loisy, Valentina Valentini, e Jérôme Neutres, co-curatore della mostra antologica su Bill Viola al Grand Palais di Parigi. Insieme offrono le chiavi per aprire l’eccezionale e visionario mondo di questo artista.
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credits to Esaias Baitel

Venerdì 27 maggio 2016
19.00 –Four Years of Night, 2013, Itamar Alcalay, Israele, 53’
Il regista Itamar Alcalay racconta la vita di Esaias Baitel, fotografo nato in Svezia, da un padre sopravvisuto ad Auschwitz, che per quattro anni (1977-1981) ha documentato una violenta gang neo-nazista. All’età di 27 anni, a Malmo, ha deciso di intraprendere la strada della fotografia e un viaggio allo scoperta della sua identità. Alla fine degli anni ’70 si trasferisce a Parigi, dove conosce la gang: dopo aver guadagnato la loro fiducia, ha potuto avvicinarsi e vivere con loro, diventando testimone di eventi terrificanti. Mentre teneva nascosta la sua reale identità raccoglieva una collezione di fotogrammi incredibili, unici nel loro genere. In questo film Baitel ritorna, dopo più di  30 anni e con la macchina fotografica già posata nel cassetto, a quelle notti buie che ha passato nella “città delle luci”, la città dove ha vissuto una doppia vita, dividendosi tra la gang e la giovane famiglia che aveva appena costruito. Il film mostra inaspettate compassione e umanità verso coloro che hanno fatto le più terribili azioni. A metà tra passato e presente, in un espressivo bianco e nero, un raro e sensibile artista è rivelato – un artista il cui lavoro brilla nel cuore dell’oscurità.
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uno still di #artoffline
courtesy of Manuel Correa

Sabato 28 maggio 2016
19.00 – #artoffline, 2015, Manuel Correa, Norvegia, 58’

Con il tempestivo e rivelatore documentario #artoffline, l’Atelier Bolombolo documenta l’attuale crisi del mondo dell’arte contemporanea, accompagnato da interviste ad artisti, curatori, filosofi e critici d’arte di spicco. Può internet cambiare il modo in cui l’arte è controllata in termini di percezione, produzione e distribuzione? Durante questo documentario, risulta evidente che nonostante una forte resistenza, le tecnologie digitali hanno effettivamente trasformato per sempre l’esperienza artistica. Girato a Vancouver e a Berlino durante l’ottava Biennale di arte contemporanea, il documentario ci porta dietro le quinte, e dentro le idee che stanno già definendo l’arte di domani. #artoffline è diviso in sette capitoli (Experience, Digital Native, The Art Market, Curation, Art Education, Homogenization and Futures) che ci forniscono una più ravvicinata visione del mondo dell’arte contemporanea e esplorano il motivo per cui il pubblico sceglie di vivere l’esperienza artistica attraverso dispositivi digitali.
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Ruggero Calich: collabora con il Festival del Film di Istanbul dagli anni ‘80 di cui è stato tra i redattori del catalogo e attualmente consulente per i documentari, funzione che svolge anche per Le Giornate dei Documentari di Smirne e per le Giornate dei Diritti Umani dell’Università Egea di Smirne. Scrive regolarmente di cinema per il sito Bianet.org.

Proiezioni:
Studio Tommaseo
via del Monte 2/1
34122 Trieste
Tel 040/639187

giovedì 26 maggio dalle 19.00 alle 20.00
venerdì 27 maggio dalle 19.00 alle 20.00
sabato 28 maggio dalle 19.00 alle 20.00