programma

dal 27 Maggio al 2 Luglio 2022

Esso. Shadows Oozing Gold

l'istituto per l'arte contemporanea di zagabria e trieste contemporanea presentano l'ultimo progetto artistico del duo carloni-franceschetti che è tra i quattro progetti espositivi italiani presso istituzioni culturali straniere sostenuti dal ministero della cultura con il programma italian council (2021)

Fotografia da Esso. Shadows Oozing Gold di Carloni-Franceschetti, progetto realizzato con il supporto di Italian Council (2021)

Nell’anno del centenario di Pier Paolo Pasolini l’Istituto d’Arte Contemporanea di Zagabria e Trieste Contemporanea presentano Esso. Shadows Oozing Gold, progetto ispirato allo scrittore friulano del duo Carloni-Franceschetti, che vede con la mostra in Croazia la sua piena realizzazione.

Con la prima parte del suo titolo dovuto alla società petrolifera statunitense (oltre che al pronome italiano) e il resto a un noto verso di Pasolini, “ombre che trasudano oro in agonia dorata”, la mostra di Zagabria presenta fotografie, video e nuove installazioni che interpretano in modo onirico e allucinatorio il tema di come il fascismo si radica nei diversi strati sociali, veicolando la metamorfosi tra fascismo, olio e cristianesimo e prendendo spunto da Petrolio, l’ultimo libro di Pasolini.

L’approfondimento dello studio (iniziato oltre cinque anni fa) e la sensibilità nel trattare i temi per la mostra sono esemplari del metodo artistico di Cristiano Carloni e Stefano Franceschetti: non attenersi al progetto previsto perché nel suo dispiegarsi esso assume una forma sorprendente, diversa da quella che ci si sarebbe aspettati. Questo approccio è tutt’uno con il loro modo di analizzare le immagini nella consapevolezza che nascondono molto più di quanto mostrano. Le rappresentazioni che sono al centro della mostra risuonano nel ponderare trasmutazioni o coesistenze di opposti: immagini in negativo o immagini che mostrano la coesistenza di ostie eucaristiche e petrolio – ostie che si anneriscono al contatto con il petrolio che esse stesse tendono ad assorbire in un matrimonio improbabile.
Due grandi insiemi fluidi sono magicamente trattenuti come se fossero il potenziale unitario di un diamante grezzo: la corporeità di una realtà inaspettata che rimanda a qualcosa di diverso da sé e l’immaterialità di un vortice di associazioni che avvolge e circonda la storia visiva delle immagini. Questa è la particolarità del percorso artistico di Esso. Shadows Oozing Gold, al cui godimento bene ci familiarizza la raccolta dei testi di approfondimento critico di Hervé Joubert-Laurencin, Enrico Pitozzi e Annalisa Sacchi presentata nel catalogo della mostra.

Il progetto espositivo è curato da Giuliana Carbi Jesurun e Janka Vukmir ed è stato sostenuto dal Italian Council (10a edizione, 2021), programma per promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura Italiano. Oltre al cofinanziamento della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, un solido partenariato si affianca nel lavoro di promozione dell’iniziativa, che prevede, oltre alla presentazione e all’installazione espositiva di Zagabria, presentazioni del lavoro di Carloni e Franceschetti e approfondimenti sull’opera di Pasolini che faranno tappa a Venezia grazie a Adriatico Book Club e al Dipartimento di Culture del Progetto dell’Università IUAV di Venezia, a Trieste e in Friuli Venezia Giulia per il lavoro dello Studio Tommaseo-Istituto per la documentazione e la diffusione delle arti e dell’associazione culturale L’Officina, a Pesaro all’interno dell’edizione 2022 del festival del cinema curato dalla Fondazione Pesaro Nuovo Cinema, a Fano da Gasparelli Arte Contemporanea, a Parigi grazie all’Unité de recherche HAR-Histoire des Arts et des Représentations dell’Università di Parigi Nanterre, e che avrà una diffusione radiofonica curata da Giardini pensili di Rimini e Usmaradio, emittente e centro di ricerca per la radiofonia dell’Università di San Marino.

Cristiano Carloni (Fano, 1963) e Stefano Franceschetti (Pesaro, 1966) hanno studiato animazione cinematografica e pittura ad Urbino e collaborano dal 1995. Hanno prodotto video, installazioni, scenografie elettroniche, film d’animazione, lavori fotografici e performance che sono state accolte dal mondo dell’arte, in modi disorientanti e insoliti. Le loro tecniche esplorano i processi ottici della visione nella trasmutazione della materia così come i cambiamenti temporali nella memoria.
Hanno lungamente collaborato con istituzioni di ricerca e formazione, progettando e conducendo corsi permanenti in ambito audiovisivo. Hanno insegnato per oltre un decennio Tecniche di animazione all’Accademia di Urbino e sono stati visiting professor al DAMS—Corso di studi teatrali, artistici e musicali dell’Università di Bologna (2004), all’École de Recherche Graphique di Bruxelles (2007) e per il corso di laurea magistrale MOVIES—Moving Images Arts dell’Università Iuav di Venezia (2019, 2020).
Le loro opere sono state ampiamente esposte presso istituzioni pubbliche tra cui: Museum of Contemporary Art (Chicago, 2002), Louvre Museum (Parigi, 2004), Oxo Tower (Londra, 2004), Biennale Teatro (Venezia, 2005), Central Academy of Fine Arts (Pechino, 2006), Martin Segal Center (New York, 2008), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino, 2010), Austrian Film Museum (Vienna, 2011), MACRO (Roma, 2018). Inoltre, la stretta collaborazione con Romeo Castellucci e la Socìetas Raffaello Sanzio ha portato il loro lavoro in importanti spazi teatrali d’avanguardia in tutto il mondo.

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