programma

dal 9 Gennaio al 11 Marzo 2016

à la frontière…!

old and new borders in europe

Trieste Contemporanea apre il primo trimestre 2016 con un progetto speciale nel quale si susseguono, a partire dal 9 gennaio, 5 mostre realizzate da artisti provenienti da Bosnia, Lituania, Slovacchia, Polonia e Ucraina, inserite in un ricco programma di eventi collaterali: 3 conferenze, 2 dibattiti, 4 conversazioni, 2 proiezioni, 3 concerti, per un totale di 22 tra artisti musicisti e conferenzieri coinvolti e 8 paesi di provenienza, comprendendo oltre a quelli già citati anche Croazia, Serbia e Italia. 
Si tratta di un approfondimento multidisciplinare che affronta le problematiche del “limite”, inteso non solo come confine tra stati e popoli diversi – partendo dalla frase di Tadeusz Kantor “À la frontière……!”, e il contrasto, purtroppo oggi molto attuale, tra l’istituzione del confine e l’istituzione della cittadinanza.

L’iniziativa, curata da Gabriella Cardazzo e Giuliana Carbi Jesurun è una PRODUZIONE Trieste Contemporanea e ArtSpace. Una ATTIVITA’ dell’European network Continental Breakfast. Un progetto NEL CONTESTO DI Trieste Contemporanea. Dialoghi con l’arte dell’Europa centro orientale 2016. Realizzato CON LA COLLABORAZIONE E IL SUPPORTO dell’Ambasciata della Repubblica di Lituania in Italia e dell’Istituto di Cultura Lituano, di Culture.pl e dell’Istituto Polacco di Roma, della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, della Fundacja Pogranicze (Borderland Foundation) e del Center of Borderland Cultures a Sejny (Polonia), della Cricoteka di Cracovia, dlell’Institute for Contemporary Art in Zagreb, del PI Culture Menu di Vilnius, dell’ACM di Venezia e dello Studio Tommaseo e Associazione L’Officina di Trieste. CON LA PARTECIPAZIONE  della Casa dell’Arte di Trieste. Per L’ASSISTENZA offerta al progetto si ringrazianoTamara Andruszkiewicz, Eglė Deltuvaitė, Katarina Jakovljević, Jerzy Onuch, Julija Reklaitė, Ludka Ryba, Helmutas Šabasevičius, Milada Ślizińska e Giancarlo Venuto.

LEGGI IL PROGRAMMA

9>19 GENNAIO / mostra 1


Arturas Valiauga
Raminta. Rominten, 2012 (27)
fotografiaDa The Land of Longing, una serie fotografica scattata nell’area di Konigsberg per rintracciare nel contesto di oggi la Lituania Minore di Kristijonas Donelaitis.

Arturas Valiauga è artista e fotografo. E’ nato nel 1967 a Vilnius, dove vive e lavora. Si è diplomato al Vilnius College of Technologies and Design e nel 2010 all’ Accademia di Belle Arti di Vilnius. Ha iniziato la sua attività professionale raggiungendo la notorietà come fotografo pubblicitario. Tra le mostre e i progetti più importanti a cui ha preso parte a partire dal 1993 ci sono il progetto Work dell’International Photography and Research Network ( 2005-2006 ), la 4a Triennale Internazionale d’arte fotografica Ars Baltica, il progetto dell’EU-Japan Fest European Eyes on Japan (vol. 11). Identità sociale e percezione del tempo sono i temi dominanti della sua ricerca creativa.

Samir Mehanović
Silent War in Beqaa Valley, 2014
video
Questo documentario è stato girato nel gennaio 2014 al confine tra Siria e Libano. Racconta la storia dei profughi siriani e dei bambini che lottano per ottenere un’istruzione adeguata sugli instabili confini della Beqaa Valley. Il lavoro fa parte della ricerca artistica del regista su come la comunità internazionale può proteggere i civili nelle zone di guerra.Nato in Bosnia e residente in Scozia, Samir Mehanović è regista di cinema e di teatro, produttore e sceneggiatore. Nel 2015 al suo film The Fog of Srebrenica è stato assegnato il Premio speciale della giuria IDFA nella categoria documentari di media lunghezza. In precedenza ha ricevuto il premio BAFTA Scotland come miglior regista esordiente per il cortometraggio The Way We Played, che è stato proiettato in oltre 30 festival. LEGGI DI PIU‘ sull’inaugurazione e il programma della giornata di sabato 9 gennaio.

21 GENNAIO > 2 FEBBRAIO / mostra 2


Lada Nakonechna
From Left to Right, 2014
serie di disegni, grafite su cartaFonti di questi disegni sono le immagini fotografiche che l’artista ha scattato alle barricate costruite durante l’inverno del 2013-2014, con qualsiasi cosa trovassero, dai manifestanti di Majdan Nezalezhnosti, la Piazza dell’Indipendenza di Kyiv. Il lavoro si basa sul processo della scrittura, che nella cultura occidentale va da sinistra a destra. Poiché le parole “sinistra” e “destra” si riferiscono anche a opposte posizioni politiche, questi disegni lasciano aperta la domanda su un possibile cambiamento di direzione, interrompendosi e lasciando vuota la parte destra del foglio.
Lada Nakonechna è nata nel 1981 a Dnipropetrovsk, in Ucraina, e vive e lavora a Kyiv. E’ un’artista, una curatrice (membro dell’unione di curatori ed attivisti Hudrada) e un educatrice (co-fondatatrice del Corso di Arte Contemporanea a Kyiv). Dal 2005 fa parte del gruppo R.E.P.. Ha partecipato a numerose mostre internazionali e in Ucraina, tra cui le mostre del 2015 al Museo d’Arte Moderna di Varsavia, e al Kunstmuseum di Wolfsburg, in Germania.


Tomáš Rafa
Painting on the Wall of segregation in Ostrovany, East Slovakia, 2012
fotografia
L’opera fa parte della serie New Nationalism. Traveling between Poland, the Czech Republic, Hungary and Slovakia, un progetto di foto e video che descrive l’insorgenza in questa area di conflitti covati da pregiudizi, superstizioni, e risentimenti.Con questo progetto, iniziato nel 2009 e tuttora in corso, Tomáš Rafa indaga i concetti di nazionalismo in Europa centrale. Nella tensione delle riprese e dei reportage che realizza su manifestazioni politiche, blocchi e proteste, l’artista e filmaker slovacco cattura eventi che spesso non passano sui telegiornali. Vincitore del premio Oskár Cepan in Slovacchia (2011), il progetto di Rafa è ospitato su un sito web – che è stato mostrato in musei e gallerie in tutta Europa – per promuove un attivismo sociale positivo e per provocare nella community la discussione sul tema dei conflitti nazionalistici. LEGGI DI PIU’  sull’inaugurazione e sul concerto di Predrag Marić.

4>15 FEBBRAIO / mostra 3

Wiesław Szymiński
Invisible Bridge, Krasnogruda, 2015
fotografia

Krzysztof Czyżewski, Kuba Kossak, Bożena Szroeder e Wiesław Szumiński.
Invisible Bridge è una mostra site specific preparata per Trieste Contemporanea ed è il risultato di un progetto realizzato dalla Borderland Foundation e dal Centro “Borderland of Arts, Cultures and Nations”nel corso degli ultimi tre anni. Questo racconto polifonico, composto da poesia, scultura, cinema, fotografia, ha sia una dimensione artistica che sociale.
La mostra sarà composta da diversi elementi integrati tra loro e sarà realizzata dagli artisti del team “Borderland”, o ad esso strettamente collegati, Krzysztof Czyżewski (concept del progetto, poesia), Bożena Szroeder e Wiesław Szumiński (scultura e fotografia) e Kuba Kossak (film).

LEGGI “TRIESTE ZEUGMA”
, il manifesto del progetto “Invisible Bridge”

18>28 FEBBRAIO / mostra 4

Leon Tarasewicz ritratto all’interno dell’installazione creata per l’apertura del nuovo edificio dello Silesian Museum di Katowice, 2015 (courtesy l’artista, photo PAP / Andrzej Grygiel).
Leon Tarasewicz è uno dei pittori contemporanei più interessanti della Polonia. E’ nato nel 1957 a Waliły, nella regione della Podlesia. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Varsavia con Tadeusz Dominik, diplomandosi nel 1984. Tarasewicz anche se mette al centro del suo mondo il piccolo villaggio di Waliły nei pressi di Białystok, è stato sempre una figura di spicco della scena artistica, fin dal suo esordio. Usa sottolineare la sua origine bielorussa, e identificarsi con la minoranza bielorussa che abita la Polonia orientale. In molte occasioni ha agito come portavoce di quella minoranza e ha sostenuto iniziative per valorizzare la cultura bielorussa. Nel 1999 non ha accettato il Premio per l’Arte del presidente di Białystok in segno di protesta contro le politiche delle autorità locali, che, a suo parere, alimentavano il conflitto tra le comunità polacche e bielorusse. (da Małgorzata Kitowska-Lysiak, “Leon Tarasewicz”, culture.pl). LEGGI DI PIU’ sull’inaugurazione e sul concerto di Karolina Cicha.

1>11 MARZO / mostra 5

Grzegorz Dąbrowski
una fotografia dal progetto albom.pl.Nell’estate del 2014 un gruppo di etnografi, tra cui il fotografo e giornalista Grzegorz Dąbrowski, ha fatto una spedizione sul campo durante la quale ha visitato sette città situate lungo entrambi i lati della frontiera polacco-bielorussa (Kleszczele e Grodek in Polonia, Sopoćkinie, Lunna, Wołpa, Wołkowysk e Kamieniec in Bielorussia). Il gruppo di studio era alla ricerca di vecchie fotografie d’archivio (sono state documentate e digitalizzate circa 2.300 fotografie provenienti da archivi privati), ma ciò che ha trovato si è rivelato molto di più…

Grzegorz Dąbrowski è un fotografo e curatore polacco e un giornalista della “Gazeta Wyborcza” di Varsavia. Ha lavorato sugli archivi dei fotografi Bolesław Augustis, Antoni Drodowski, Jerzy Kostko e Jan Siwicki e ha documentato, nel 2013-2014 e con Urszula Dąbrowska e Rafak Siderski, il confine polacco-bielorusso nel progetto albom.pl.

LEGGI DI PIU’ sull’inaugurazione e sull’evento speciale del 2 marzo

À LA FRONTIÈRE…!
OLD AND NEW BORDERS IN EUROPE
9 gennaio > 11 marzo 2016
Trieste, Studio Tommaseo, via del Monte 2/1
orario: lunedì – sabato, 17 – 20
ingresso libero

INFO
Trieste Contemporanea. Dialogues with the Art of Central Eastern Europe
via del Monte 2/1, 34122 Trieste – Italy
+39 040 639187
info@triestecontemporanea.it
www.triestecontemporanea.it

Vedi la parte del progetto a Belgrado
Vedi la parte del progetto a Vilnius